7/18/2007

AVEVO RAGIONE^^

Bella pe tutti...
allora su questo spazio farò valere le mie ragione sui miei Amci Carlo ed Alessandro, che al lago un paio di settimane fa, dopo che avevo affermato che l'MV AGUSTA F4 312 è la moto DI SERIE più veloce del mondo (312 sono i km/h di velocità max), entrambi mi avevano risposto, piuttosto convinti, che la più veloce al mondo (sempre di serie) è la MV AGUSTA F4 1000 Tamburini oppure lo stesso modello Senna....

Ebbene, internet mi ha dato la conferma, e spero un giorno di poter guidare uno di questi due bolidi di cui ora metterò la recensione



UN NUOVO BOLIDE IN CASA MV: LA F4 1000 TAMBURINI

L’impossibile è possibile…ed in MV Agusta, come al solito, sanno come fare: basta guardare la F4 1000 Tamburini, anche per pochi istanti. Si tratta di una moto davvero speciale, dedicata a chi ha concepito le sue forme ed a tutti quei motociclisti da sempre alla ricerca, proprio come Massimo Tamburini, della massima perfezione su due ruote.La nuova edizione della F4 1000, presentata sotto ai riflettori del Salone Intermot di Monaco 2004, ricalca l’originale schema tecnico già proposto per la versione da 1000 cc. “base”: telaio a traliccio in tubi d’acciaio al cromo molibdeno, propulsore quattro cilindri in linea e forcellone monobraccio. Ciclistica ai verticiL’avantreno è dominato da una forcella Marzocchi con steli da 50 mm trattati al nitruro di titanio ed inseriti in piedini ricavati dal pieno, mentre la sospensione posteriore, pur confermando la cinematica tradizionale del suo schema, è dotata di un nuovissimo ammortizzatore Sachs derivato da quello utilizzato dalle monoposto di Formula 1: più leggero di oltre 1200 grammi, la nuova unità è dotata di regolazioni sia in estensione sia in compressione che permettono una più agevole e precisa definizione della taratura. L’impianto frenante anteriore è costituito da due pinze ricavate dal pieno “Nissin Racing” a sei pistoncini contrapposti (con diametro differenziato) che agiscono su dischi da 310mm di diametro, realizzate con flange in alluminio anziché in acciaio. Invariato il freno posteriore che dotato di una pinza a quattro pistoncini contrapposti che opera su un disco con diametro di 210mm.998 cc per 173 CV e 307 km/h!Il propulsore della F4 1000 Tamburini, evolve quanto di buono già visto sino ad oggi. Il nucleo meccanico di base, dunque, condivide basamento, manovellismo e trasmissione con la versione F4 1000 S, oltre al sistema di gestione motore e al sistema antisaltellamento elettronico EBS. E’ la parte termica che differenzia le due versioni, e consente al motore della Tamburini di sviluppare in condizioni di omologazione e con alimentazione “statica” la ragguardevole potenza di 173 CV a 11.850 giri/min pur abbassando il regime di coppia massima – 11.5 kgm…ndr - dai 10.000 giri della S ai 9.000 della Tamburini. La testa conserva i condotti di aspirazione e scarico della S, ma su ogni pezzo di questa serie limitata i condotti di aspirazione sono rifiniti, lucidati e raccordati manualmente al flessibile al fine di massimizzare le prestazioni di tutti i propulsori. Le candele a scarica superficiale (già introdotte sulla F4 750 SPR) consentono una completa e sicura combustione anche nell’utilizzo più esasperato della pista e forniscono un ulteriore piccolo incremento di potenza massima. Il motore è stato deliberato con profili di aspirazione e scarico con alzate incrementate a 10.3mm in aspirazione e 9.0mm in scarico in modo tale da sviluppare le massime prestazioni agli alti regimi e consentire le più ampie possibilità di sviluppo nel campo delle competizioni pur rimanendo nell’ambito dei nuovi regolamenti Superbike. Prestazioni? Per comprenderne l’entità, basta indicare la velocità massima: 307 km/h!Cornetti di aspirazione ad altezza variabile: il cuore delle prestazioniMa il cuore delle prestazioni del motore F4 1000 Tamburini è costituito dal rivoluzionario (e brevettato) sistema TSS (Torque Shift System), che per la prima volta nella storia del motociclismo e in maniera assolutamente originale introduce su una moto prodotta in serie il concetto di geometria variabile di aspirazione. L’obbiettivo di base che il TSS coglie è l’accordatura del motore ai diversi regimi mediante non solo diverse lunghezze risonanti, ma anche attraverso sezioni di passaggio opportunamente ridotte in modo da massimizzare l’accelerazione della colonna d’aria ai carichi parziali e ai bassi-medi regimi del motore.Il risultato è un motore che, nonostante l’utilizzo di profili camma più dedicati alla pista che all’uso su strada, può vantare una eccezionale prontezza fin dai regimi di rotazione più bassi e addirittura un posizionamento del picco di coppia massima circa 1000 giri più in basso rispetto al motore della F4 1000 S. A differenza degli usuali sistemi a cannocchiale, il TSS sfrutta un leggerissimo supporto in alluminio sul quale sono fissati 4 cornetti secondari di opportune lunghezze e diametri che, ai bassi e medi regimi, sono semplicemente appoggiati sui cornetti principali del corpo farfallato. In queste condizioni il motore reagisce dinamicamente in base alla somma delle lunghezze del condotto base e del cornetto secondario, e la colonna gassosa è accelerata dal cornetto secondario di diametro ridotto. Quando il motore sale di giri i cornetti secondari vengono traslati e allontanati dai cornetti primari, e il motore viene accordato solo in base alla lunghezza e alla sezione di questi ultimi. Un apposito sistema pneumatico a gestione elettronica si occupa di fornire l’energia necessaria alla movimentazione del sistema, sfruttando la depressione generata dai condotti di aspirazione. Non solo tecnica…Ma le differenze non sono solo di tipo estetico, ma anche il “vestito” ha subito delle sostanziali modifiche, a partire dalle grafiche per arrivare al materiale, ora di tipo composito, utilizzato per la costruzione delle carene.Non mancano particolari “sfiziosi”, come la sella in alcantara rossa con logo F4 ricamato sul cuscino, il supporto pedane ricavate dal pieno o la targhetta identificativa in oro 18K posta sulla testa di sterzo.

fonte:www.infomotori.it




NASCE LA MV AGUSTA F4 R 312: LA MOTO PIU' VELOCE DEL MONDO
L'evoluzione delle moto da corsa è fatta di piccoli passi. Vietato stravolgere, rovesciare, sradicare il concetto d'origine. E' solo intervenendo minuziosamente che si arriva alla perfezione assoluta. Ed è per questo che, in otto anni di storia, la F4 è perfettamente riconoscibile alla 750 della prima volta, pur con cento modifiche apportate.


Quella di oggi ne è l'emblema: R312, dove "trecentododici" è la velocità massima capace di raggiungere. Per andare forte occorre provare, sudare e vincere sul campo con sacrificio e dedizione. E MV, con la F4 1000 R, l'ha fatto, da protagonista nella stagione sportiva appena conclusa con le moto di serie, le Superstock. La differenza rispetto agli altri, è quello stile che aggiunge nel presentarsi in griglia di partenza: inutile spendere ancora parole sulla sua bellezza, il suo fascino, su quel modello che ancora oggi è in grado di mettere a tacere la concorrenza. E non solo per le linee sfoggiate con vanto ed eleganza, o per quel prestigioso marchio, ma, stavolta, anche per un record:
312 km/h. Per vincere in pista, occorre essere sempre i più veloci. Ecco perché già di serie, la MV Agusta F4 R 312 esce con sospensioni evolute e professionali. Forcella Marzocchi con steli da 50 mm, per regalare alla guida la solidità che richiede una moto con un'incredibile potenza. Steli trattati al carbonitruro, 13 possibilità di regolazione in compressione e 22 in estensione. Per resistere ai grandi stress delle accelerazioni, il monoammortizzatore Sachs prevede anche la doppia regolazione idraulica in compressione: quella delle alte velocità, ossia per assettare la moto sulle piccole e frequenti irregolarità dell'asfalto durante la percorrenza in curva, e quella per le basse velocità, per rendere progressivo lo schiacciamento dell’ammortizzatore in accelerazione in uscita dalle curve. Fiore all'occhiello del mono, la regolazione idraulica del precario della molla. A migliorare l'effetto giroscopico di una moto che vuole essere al 100% pistaiola, le ruote Brembo forgiate in alluminio con raggi a Y, leggerissime, con la mega sezione da 6 pollici al posteriore, per montare il gommone da 190. L'impianto frenante completa la dotazione che Brembo ha assegnato alla R312, montando dischi da 320 mm di diametro all’anteriore con pinze radiali P4/34. La F4 R 312 supera addirittura i 180 cv a 12.400 giri. Un record, se si considera il limite imposto dall'Euro 3. E’ il risultato del minuzioso sviluppo attuato sul 4 cilindri MV con mirati interventi sulla testata. In particolare sono state utilizzate nuove valvole in titanio da 30 mm di diametro, con rispettive molle rinforzate; camme con alzata diversa e profilo ridisegnato; corpi farfallati maggiorati nel diametro interno, da 46 a 48 mm; cornetti d'aspirazione più corti. Tutto ciò ha consentito un beneficio di 8 cv, "addolciti" dalla centralina Magneti Marelli 5 SM con memoria Flash Eprom, che non solo agisce sulla gestione della potenza, ma anche sull’EBS (Engine Brake System), il sistema antisaltellamento controllato da un’elettrovalvola che permette al secondo cilindro di erogare potenza anche in staccata, a farfalle chiuse. Quindi, resta solo il colore da scegliere per concretizzare un sogno: l'innovativa livrea bianca, in grado di esaltare forme e linee geometriche della moto, il nero "Bodoni", capitano di stile ed eleganza, e il classico rosso-argento MV Agusta. Provate a guardare nei dettagli una F4 R 312 e vi accorgerete che le altre sono solo moto…

fonte:www.mvagusta.it

l'avevo letto su motosprint, la pubblicità c'era...la conferma l'ha data l'MV stessa!
a risentirci e scusate il post "specifico"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me se la acchittamo bene la tamburini li supera i 312 !!!! eheheh.... so alessandro lu , io co il bolide mio le brucio tutte e due !!

Black ha detto...

ahahahaha grande ale se le magnamo tt e due,pure io co lo scassone me e magno

Anonimo ha detto...

Quelli sono sogni da guidare!!! Maronna che spettacolo di moto!!!


Bella Lello !